Monte Ararat
Il Monte Ararat (Ağrı Dağı in turco) è di gran lunga la montagna più alta della Turchia, grazie ai suoi 5.137 metri di altezza, mille in più rispetto al Gelyansın; sorge nell’estremità centro-orientale del Paese, ad appena 15 km dal confine con l’Iran e poco meno di 30 km dall’Armenia, dalla cui capitale, Erevan, si riesce ad ammirare molto bene con condizioni meteo favorevoli.
Si tratta di un enorme vulcano in fase dormiente situato nell’Anatolia Orientale, la cui ultima eruzione è avvenuta nel 1840 e che si estende su una superficie di ben 1.100 Km²; è costituito da due distinti coni vulcanici, il Grande Ararat ad ovest ed il Piccolo Ararat ad est, la cui altezza è di 3.896 metri.
Il nome di questa montagna proviene dalla Bibbia e deriva da Urartu, antico regno dell’Armenia che comprendeva anche il Lago di Van ed era in lotta con gli Assiri stanziati più a sud; i riferimenti religiosi non si fermano a questo poiché è sulle pendici del Monte Ararat che si ritiene sia rimasta bloccata l’Arca di Noè, una grande imbarcazione costruita per sfuggire al diluvio universale e salvare dall’estinzione la razza umana ed altre specie animali.
Սէրուժ Ուրիշեան (Serouj Ourishian), CC BY 4.0, via Wikimedia Commons
L’Ararat ha inoltre un grande valore per il popolo armeno, che lo considera come il principale simbolo nazionale, con l’effige della montagna che compare nello stemma dell’Armenia, nonostante il passaggio alla Turchia avvenuto nel 1920, in seguito alla guerra fra i due Paesi e confermato l’anno seguente, poco prima della nascita della Repubblica di Turchia nel 1923, che ne sancì l’appartenenza definitiva a questa Nazione.
Il nome in turco del vulcano, Ağrı Dağı, si traduce letteralmente come “Montagna del dolore”, mentre il nome Ararat è utilizzato solo in Europa, poiché nessuno dei popoli autoctoni di quest’area lo chiama in questa maniera.
La cima della montagna è ricoperta da una calotta glaciale perenne, che però si è ridotta di superficie nel corso degli ultimi decenni, come sta avvenendo anche in altre cime turche, così come nelle Alpi e nella maggior parte delle catene montuose mondiali.
L’ascensione fino alla cima del Monte Ararat non è troppo complicata tecnicamente, seppur lunga e resa più difficoltosa dall’altitudine, per cui di solito viene effettuata in 5 giorni, per abituare gradualmente il corpo umano alla minor presenza di ossigeno nell’aria.
Dopo diversi anni in cui erano state vietate oppure fortemente limitate le spedizioni a causa della guerriglia fra il governo centrale turco ed i separatisti curdi del Pkk, dal 2021 si può nuovamente scalare il Monte Ararat in sicurezza, affidandosi ad una delle agenzie presenti nella città di Doğubeyazıt, nelle cui vicinanze si trova inoltre lo splendido Palazzo di Ishak Pasha, un maestoso edificio risalente al periodo ottomano, costruito a partire dal 1685.
Posizione e come arrivare al Monte Ararat
Il Monte Ararat si trova a cavallo delle province di Iğdır e di Ağrı, con la città di Doğubeyazıt che sorge circa 25 chilometri a sud-ovest della vetta maggiore e funge da base per le spedizioni alpinistiche ed i trekking organizzati nell’area.
L’aeroporto più vicino è quello di Iğdır, con collegamenti dalla capitale Ankara e da entrambi gli aeroporti di Istanbul, con voli effettuati da Turkish Airlines e Pegasus Airlines, che durano fra 1 ora e 30 minuti e 2 ore e con biglietti di sola andata che costano attorno ai 40 €; le due maggiori città dell’Anatolia Orientale, Van ed Erzurum distano invece rispettivamente circa 200 e 300 chilometri da questo enorme e scenico vulcano.
Il Monte Ararat si può osservare da 4 Paesi differenti, perché oltre che dalla Turchia stessa è ben visibile dall’Iran, dall’Armenia e dal Naxçıvan, exclave dell’Azerbaigian in territorio armeno.
Anche se non si è interessati ad effettuare un’escursione sull’Ararat vale comunque la pena, se siete in zona, osservare questo imponente vulcano da lontano, percorrendo la strada D975, che lo lambisce ad ovest oppure dalla pianura omonima posta a nord e che in parte si trova in territorio turco.